Il mondo del lavoro conosce in continuazione grandi cambiamenti e vere e proprie rivoluzioni. Sembra qualcosa di infinitamente lontano dai giorni nostri, ma sono passati in realtà solo un paio di secoli da quando il lavoro umano si è trasformato in lavoro salariato, ossia in lavoro “venduto” in cambio di un salario. Quello che infatti oggi ci sembra la normalità, come il lavoro che prestiamo in ufficio, in fabbrica e alle dipendenze di tanti datori di lavoro, è stata in realtà una trasformazione radicale per donne e uomini che, alle prese con l’avvento delle prime economie capitalistiche, hanno visto il mondo del lavoro rivoluzionarsi completamente. Da allora, il modello “fordista” è entrato nell’immaginario di tutti noi come fotografia fedele del mondo del lavoro. Ma le cose cambiano ed oggi stiamo assistendo ad una nuova rivoluzione, non solo digitale, ma concrete innovazioni e ad un radicale rinnovamento dell’ambiente lavorativo.

Smart working è un termine entrato non solo nel nostro vocabolario ma anche nella vita quotidiana, soprattutto in seguito al decreto emanato per far fronte al Coronavirus. Lavorare online da casa attribuisce al lavoratore piena libertà di scelta in merito agli spazi, orari e strumenti mediante i quali svolgere il proprio lavoro per conto di un’azienda. Lo smart working offre numerosi vantaggi sulla qualità del lavoro svolto ma soprattutto sulla vita del lavoratore stesso.
La definizione normativa di smart working è contenuta nella legge 81/2017 che stabilisce che le modalità di esecuzione del lavoro agile sono regolate da un accordo scritto che intercorre tra le parti, con definizione di durata, organizzazione del lavoro e modalità di recesso. Uno degli aspetti che viene posto in rilievo è la parità di trattamento economico rispetto al lavoro svolto in ufficio così come il diritto all’apprendimento e la tutela della salute e della sicurezza. La responsabilità dell’azienda nei confronti del lavoratore resta immutata, indipendentemente dal luogo in cui viene svolta la prestazione.

Differenaza tra Smart Working e Telelavoro

Il telelavoro è un lavoro svolto a distanza rispetto alla sede operativa dell’azienda di appartenenza. Spesso il luogo distaccato è stabilito, anch’esso fisso quindi, e il lavoro è disciplinato come in ufficio. Questa tipologia di lavoro esiste già dagli anni ’70 ed è andata via via migliorandosi grazie allo sviluppo parallelo delle infrastrutture e tecnologie informatiche
Lo Smart Working (erroneamente inteso come NON LAVORARE prima della pandemia COVID) permette al dipendente o al collaboratore temporaneo o continuo, la libera scelta del luogo, orario, metodo e mezzi di lavoro. Spesso, infatti, viene utilizzato dai freelancer per lavori su commissione. Da pochi giorni viene scelto dalle aziende, soprattutto per risparmiare 🙂

I principi virtuosi dello smart working: il lavoro da casa rappresenta una vera e propria rivoluzione del concetto di lavoro. Si tratta di una modalità di collaborazione tra lavoratore ed azienda che risulta spesso migliorativa, in termini di produttività, ma tende anche a modificare e rinnovare alcuni aspetti fondamentali di qualsiasi lavoro ossia:

– assetto organizzativo in quanto non assume più rilievo il numero di ore in cui si lavora ma si ragiona per obiettivi;
– rapporto gerarchico, che non si basa più sul controllo da parte del superiore ma pone al centro della relazione la fiducia;
– dotazione tecnologica, in quanto risulta indispensabile dotare i lavoratori di device portatili e ogni altro strumento per consentire loro di svolgere le attività da remoto;
– spazi fisici, che vengono ovviamente ripensati così da supportare le mutate esigenze.

Lo smart working: benefici per la persona

Il principale vantaggio del lavoro agile consiste nella ruolo centrale che assume la persona. Lo smart working consente infatti di ripensare l’organizzazione lavorativa mirando ad un giusto equilibrio tra interessi personali e professionali del lavoratore e obiettivi dell’azienda. La maggiore flessibilità ed autonomia porta con sè un aumento significativo della produttività, derivante da un maggiore senso di responsabilità avvertito da ciascun dipendente. Notevoli sono i vantaggi anche per il lavoratore in quanto individuo. Non dovendosi spostare per raggiungere il luogo di lavoro, ciascuno avrà più tempo a disposizione da dedicare ai propri interessi. Il lavoratore risparmia così tempo e denaro, aumentando il benessere personale. Ciò impatta in maniera positiva anche sull’ambiente in quanto vi è una riduzione del traffico, non dovendo i lavoratori utilizzare le automobili per raggiungere la sede. Per il lavoratore dunque vi è un miglioramento di quello che viene definito work life balance, con un conseguente aumento del livello di soddisfazione non solo nei confronti del lavoro ma anche della vita.

Benefici per l’azienda

Autorizzare i lavoratori a svolgere le prestazioni online da casa ha ripercussioni positive anche sull’azienda stessa. Vi sono infatti dei vantaggi concreti che non riguardano soltanto l’aumento della produzione o la soddisfazione dei dipendenti ma incidono sui costi che ogni mese l’azienda deve sostenere. In particolare, ripensare gli spazi di lavoro consente di risparmiare sui costi di elettricità, climatizzazione o pulizia. Un lavoro facilmente adattabile è quello del CopyWriter

Smart Working: aspetti negativi

Sebbene lo Smart Working porti molteplici vantaggi, ha anche degli effetti negativi. Spesso infatti emergono difficoltà che però sono superabili con il tempo. Chi è abituato al lavoro in ufficio a stretto contatto con i colleghi potrebbe trovarsi spaesato restando a casa, specie in una fase iniziale. Sicuramente risulta difficile il distacco così come svolgere le prestazioni lavorative tra le mura domestiche, luogo dapprima dedicato esclusivamente alla vita privata, circondati da persone che fanno cose completamente diverse. Il segreto è darsi delle regole per ottemperare al meglio il proprio dovere ed essere pazienti, in quanto ben presto subentrerà l’abitudine. Un problema nel normale espletamento delle proprie attività potrebbe poi derivare da una dotazione tecnologica talvolta carente. L’inadeguatezza dei dispositivi, in virtù dei costi elevati di tali strumenti, è un qualcosa di cui non deve farsi carico il lavoratore ma compete all’azienda. I datori di lavoro dovrebbero dunque fornire ai dipendenti computer ed altri strumenti adeguati, in relazione all’attività che deve essere svolta, così da agevolare gli stessi.