Quella della cremazione è una scelta in costante crescita che conferma il suo trend in ascesa anno dopo anno.
Un successo che è probabilmente legato all’assenza di spese cimiteriali ma che certamente investe anche la possibilità di scegliere liberamente la destinazione finale delle proprie spoglie.
Come avviene la cremazione
Questo procedimento di sepoltura ha come elemento centrale il forno crematorio.
Come ci riferiscono i responsabili di Ofisa, si tratta di apparecchi a combustione diretta, gassogeni, le cui varianti più impiegate sono:
1. del tipo Gorini-Guzzi-Ravizza;
2. il forno Poma-Venini.
Altre varianti, usati maggiormente fuori dai confini nazionali, sono il Toisul&Fradet o il Müller&Fichet.
In ogni caso, i forni crematori sono costruiti mediante la sovrapposizione di due distinte parti:
- quella inferiore, necessaria all’alimentazione della combustione;
- quella superiore, che invece accoglie la camera di cremazione.
L’apparecchio Gorini-Guzzi-Ravizza ha una camera di cremazione all’interno della quale la temperatura della salma viene elevata a circa 700°.
La combustione è facilitata dall’immisione di correnti d’aria nella camera crematoria attraverso spiragli dai quali è possibile anche monitorare l’andamento dell’incenerimento.
Ultimata la cremazione, i resti delle spoglie vengono sottoposti a un processo di ossidazione necessario per rendere puri e inodori le ceneri.
L’intera fase di cremazione, dall’avvio della combustione alla purificazione dei resti, dura dai 90 ai 120 minuti.
La cremazione in apparecchi Poma-Venini, invece, dura all’incirca la metà e gode di altri vantaggi.
Infatti, il forno crematorio può essere collocato all’interno della sala funebre per dare la possibilità ai pietosi di assistere al momento senza avere la visione diretta né della combustione né dell’operatore preposto all’alimentazione.
Il processo vero e proprio della cremazione inizia nel momento in cui il feretro viene meccanicamente trasportato all’interno della camera crematoria.
La salma e la bara prendono rapidamente fuoco e i materiali che ne derivano passano nella zona inferiore del forno, dove ha compimento la combustione.
Dopo aver raffreddato e purificato le ceneri, le stesse vengono sottoposte a un’operazione di setacciamento per mezzo di vibrazioni. In questo modo, si eliminano le pericolose polveri sottili per trattenere solo i resti salubri.
Sono questi ultimi, quindi, a essere raccolti e sigillati all’interno dell’urna consegnata ai parenti.
Quali sono le pratiche da seguire per la cremazione
Per potere procedere alla cremazione occorre la verifica di alcune importanti pratiche.
Ovviamente, è il diretto interessato che sceglie liberamente questa sepoltura.
La volontà si considera espressa:
- quando essa appare scritta in un testamento, olografo o steso dinanzi a un notaio;
- se l’individuo risulta iscritto almeno a una delle molteplici associazioni di cremazione attive sul territorio nazionale.
Nel secondo caso, non occorre passare dal notaio e i familiari sono esentati dal dover presentare specifica istanza al comune.
Qualora, invece, il soggetto non abbia espresso alcuna volontà o non risulti iscritto presso le associazioni di cremazioni, è il coniuge superstite che può manifestare il consenso alla pratica crematoria.
In mancanza di quest’ultimo, il soggetto incaricato è il parente più prossimo e nel caso in cui sussistano più parenti tutti dello stesso grado, occorre unanimità di consenso.
In tal caso, i familiari comunicano questa volontà all’Ufficiale di Stato Civile del Comuni in cui è avvenuto il decesso mediante Dichiarazione sostitutiva di notorietà.
Prima di poter procedere alla cremazione, occorrono, inoltre, due importanti documenti:
- certificato di morte del medico necroscopo: necessario per testimoniare la morte non violenta dell’individuo; in caso contrario, la cremazione non può avere luogo;
- dichiarazione del medico curante: in essa, si afferma che il defunto non era portatore di pace-maker.
A chi rivolgersi
Il disbrigo dell’intera pratica relativa alla raccolta della documentazione necessaria per avviare la cremazione può essere a carico della ditta di onoranze funebri.
In tal caso, i parenti incaricano direttamente l’impresa preposta al commiato.