Ci avevamo sperato, l’avevamo sognato, l’avevamo pure immaginato. Da sempre i film di fantascienza descrivono di come l’Uomo abiterà il nostro satellite, di come è riuscito ad esplorarlo nel lontano 1969, a scoprire tracce di acqua nel nostro presente, a costruire poi delle basi su di esso per vari scopi, alcuni dei quali per delle semplici vacanze lunari.

Il tabù che l’acqua sia una caratteristica tutta terrestre è stato smentito prima da tre missioni distinte, una delle quali della NASA. Quest’ultima, attraverso una sonda di nome Lunar Crater Observation and Sensing Satellite (Lcross) è riuscita a sparare un razzo di nome Centaur e a ricavare delle importanti informazioni secondo le quali, in base allo studio effettuato sul materiale sollevato dall’impatto del razzo contro il suolo lunare, esiste una considerevole quantità di acqua sulla Luna.

La notizia ha fatto il giro del mondo, molti nostalgici forse vedranno un sogno realizzarsi. La nostra Luna, oltre agli scalpori degli ultimi anni, ha sempre suscitato un certo fascino, e tutt’oggi influenza la nostra vita e quella del nostro Pianeta. Infatti, com’è risaputo, le maree ad esempio sono frutto dell’attrazione gravitazionale lunare; molti pescatori sostengono che una Luna piena non è molto propizia per particolari tipologie di pesca.

Purtroppo, da recenti studi è saltato fuori che la Luna progressivamente si sta allontanando dall’orbita Terrestre; attualmente dista dal nostro Pianeta circa 384.400 Km e la luce impiega circa 1,28 secondi ad attraversare tale distanza.

La nascita della luna

Esistono tracce della Luna nelle antiche civiltà che ne avevano calcolato dimensioni e orbita, o che ancora la Bibbia ne descrive la creazione. In effetti un argomento ancora avvolto nel mistero riguarda proprio la creazione della Luna, o meglio, l’origine della Luna. Esistono diverse teorie, ancora in fase di discussione, non tutte che calzano a pennello.

Wikipedia ne dà una descrizione scientifica molto esauriente e illustrata nella pagina Formazione della Luna; in questo articolo descrive la teoria più accreditata secondo la quale un planetoide (Theia) qualche milione di anni fa avrebbe impattato la Terra e che da quell’impatto si sia formato il nostro satellite. Alcuni sostengono che il nostro oceano Pacifico sia la cavità dalla quale la Luna proviene.

Questa teoria è fortemente avvalorata dai materiali rocciosi che gli scienziati hanna analizzato dopo le missioni Apollo; essi hanno mostrato di aver trovato elementi chimici molto simili a quelli già presenti sul suolo terrestre. Tuttavia restano anche dei dubbi aperti, alcuni dovuti anche alla presenza di acqua sulla luna che per alcuni non avrebbe dovuto esserci dopo l’impatto.

Comunque la teoria dell’impatto con un terzo corpo però non è l’unica ipotesi che si sulla nascita della luna. Altra teoria simile che vede sempre che la luna sia una parte della terra che si è staccata è quella che dice che non si è trattato di un impatto con un corpo ma dovuto ad una forza centrifuga della rotazione terrestre. Questa però è una valutazione alquanto utopistica considerando l’attuale velocità di rotazione della terra su stessa.

Le ricerche della NASA

Gli scienziati della NASA avevano collocato degli strumenti di osservazione a bordo della sonda indiana Chandrayaan-1, attrezzata con il Moon Mineralogy Mapper, in grado di captare le radiazioni elettromagnetiche emesse dai minerali. Inizialmente la strumentazione aveva effettivamente rilevato che ai Poli del suolo lunare esisteva un legame chimico tra idrogeno e ossigeno.

Gli scienziati, forse gli unici al mondo a non aver mai immaginato che l’acqua potesse esistere al di fuori del nostro Pianeta, avevano inizialmente pensato ad un qualche guasto della strumentazione; sicuramente stavano cercando la risposta definitiva per distruggere le speranze e i sogni altrui, dandosi pienamente ragione sullo stato del suolo lunare e non scardinare così le proprie convinzioni vecchie di centinaia di anni, cioè che il suolo lunare è arido e desertico.

La storia insegna che non sempre l’uomo sa e conosce tutto, ce lo ha insegnato soprattutto Galileo Galilei e alla sua (forse?) celebre frase pronunciata durante il processo messo su dalla Chiesa: “Eppur si muove” …la Terra, e chi altri altrimenti?

La scoperta dell’acqua

Dopo aver confrontato i risultati della sonda Deep Impact, diretta verso una cometa e che ha sfiorato la Luna, e della Cassini, che sta girando attorno a Saturno, e che costeggiò la luna venti anni fa, gli scienziati circa 10 anni fa hanno dovuto ammettere che i risultati coincidevano e che quindi le rilevazioni degli strumenti erano corrette: sulla Luna c’è acqua.

La presenza dell’acqua sul suolo lunare non è come ci immaginiamo, cioè la presenza di oceani o laghi, altrimenti questi sarebbero già stati visti dai nostri telescopi. L’acqua lunare è presente sotto forma di pozzanghere, quindi molecole di acqua e idrossile (un atomo di idrogeno con uno di ossigeno) che interagiscono con la roccia lunare.

L’umido del suolo lunare fin qui descritto indi non è utilizzabile per la vita sulla Luna, ma se pensassimo ad opportuni trattamenti, magari un giorno potrebbe essere un’ottima fonte di acqua utile.

Sole e acqua lunare

Strano ma vero: sembra che l’origine dell’acqua presente in piccole quantità ma un po’ ovunque sulla luna (quindi non l’acqua presente ai poli) sia dovuto al sole. Infatti studi recenti (esattamente terminati e verbalizzati nel 2012) hanno affermato che analizzando questa acqua presente sul nostro satellite, essa non sia paragonabile a quella presente sulla terra.

Si crede invece che l’origine sia dato dal vento solare che fondamentalmente è costituito da protoni, ovvero nuclei di idrogeno. E’ molto probabile quindi che sia proprio questo elemento (il vento solare appunto) l’artefice principale della formazione di acqua presente a piccole dosi sulla luna; il vento solare, spezzando i legami tra ossigeno e silicio presenti sulla luna, trasformerebbe successivamente l’ossigeno in OH, ovvero in 2 g/s di acqua.