I compiti per le vacanze sono sempre stati un argomento controverso. I due schieramenti, sia a favore che contro, contano genitori, insegnanti, pedagogisti e psicologi. Dopo un anno scolastico a dir poco singolare con la didattica a distanza imbastita nel giro di pochi giorni e il lock down, l’approccio ai compiti estivi risulta sicuramente un po’ diverso.

La pandemia, oltre a conseguenze in termini sanitari ed economici, ha portato i nostri bambini e ragazzi ad affrontare la scuola e gli apprendimenti in maniera molto diversa dal solito e talvolta questo ha comportato importanti difficoltà nell’assimilazione di nuove conoscenze e competenze. Per questo motivo il punto di vista sui compiti delle vacanze potrebbe essere vissuto in modo sensibilmente diverso rispetto agli anni passati.

Focalizzare l’obiettivo finale dei compiti per le vacanze

Un motivo che divide le opinioni sui compiti estivi sta proprio nello scopo di questi ultimi. Gli obiettori asseriscono che ciò che non è stato acquisito a scuola, difficilmente sarà imparato nel periodo delle vacanze. Invece i sostenitori pretendono che il rinforzo di ciò che si è imparato a scuola con gli esercizi sia essenziale per non annullarne il risultato. Da questo comprendiamo che per rendere i compiti estivi efficaci è essenziale in primo luogo mettere a fuoco l’obiettivo che si vuole raggiungere. In particolare quest’anno ci sono apprendimenti da riprendere e approfondire ?

Acquisire conoscenza o competenza

È ovvio che un semplice riempire un libro delle vacanze non sarà di nessun beneficio. Anzi approntare i compiti in questo modo, tanto per fare, genererà solo un lavoro noioso e stressante sia per i ragazzi che per i genitori che saranno costretti ad intraprendere una lotta per farli fare.

Sarebbe invece auspicabile identificare il vero obiettivo di questi compiti. Dopo tutto la scuola non serve a riempire le piccole teste di informazioni, ma insegnare delle conoscenze che gli studenti siano in grado di usare, in altre parole sviluppare delle competenze.

Sono proprio queste competenze da ricercare e queste non si ottengono esclusivamente da un libro. Per esempio i compiti per le vacanze di seconda elementare includono i primi concetti di misure ed equivalenze. Si possono ripassare sul libro, ma anche preparando un dolce insieme a mamma o papà. I bimbi possono consolidare questa competenza in modo divertente.

Ricordiamolo: l’apprendimento passa anche, forse soprattutto, da queste esperienze. Che dire della competenza linguistica, l’essere confrontati con ragazzi di lingua inglese potrebbe essere uno stimolo molto forte a ripassare l’inglese imparato a scuola o visitare un luogo, una città o un museo attinente agli argomenti studiati avranno un impatto forse più profondo rispetto al semplice ripasso dal libro.

L’apprendimento avviene attraverso tanti canali, durante le vacanze si possono sfruttare rendendo lo studio vivace e piacevole.

Perfezionare l’organizzazione, il metodo di studio e la metacognizione

Inoltre i compiti per le vacanze possono essere anche l’occasione per sviluppare o migliorare l’organizzazione e il metodo di studio. Pianificare, per esempio, i tempi di riposo e di studio o come e quando affrontare un certo tipo di argomento.

Così come la metacognizione, cioè la capacità di valutare con consapevolezza il proprio modo di studiare o lavorare. Per esempio mettendosi in gioco per migliorare qualcosa che non si è capito, imparare ad affrontare l’errore. Questo modo di approcciarsi ai compiti permetterà sviluppare i sentimenti di autostima e autoefficacia.

Ovviamente per raggiungere questo tipo di obiettivi, specialmente se i bimbi sono piccoli, i genitori dovrebbero avere una parte attiva nel sostenerli e guidarli, attività certamente più gratificante di fare il “vigile”.

Consolidare o potenziare una difficoltà

Un ulteriore obiettivo potrebbe essere il potenziamento di alcuni argomenti. Essendo al di fuori del ritmo incalzante della scuola, la pausa estiva potrebbe essere il momento ideale per soffermarsi sugli argomenti che hanno dato particolare difficoltà.

Un primo motivo è il fattore tempo. Infatti avendo più tempo ci si può apprestare all’argomento seguendo i tempi e il ritmo del bambino in un contesto molto più tranquillo e rilassato.

Quando si parla di difficoltà persistente si potrebbe essere confrontati con un Disturbo Specifico dell’Apprendimento. I DSA riguardano in particolare alcune aree specifiche dell’apprendimento come la lettura, nel caso della dislessia, la scrittura, nel caso della disgrafia e della disortografia e del calcolo, nel caso della discalculia. In questi casi la pausa scolastica potrebbe essere un’occasione da sfruttare per intervenire in maniera più mirata.

Va premesso che i bambini con DSA, in modo particolare, hanno bisogno delle vacanze, nel senso dell’etimologia latina di “vacare” essere libero, perché l’impegno che richiede la scuola in termini di sforzo ed energia è molto superiore agli altri alunni. Però è anche un periodo con meno impegni che può offrire l’opportunità di affrontare i DSA con tempi più consoni ai bisogni individuali del bambino. Può essere  l’occasione di sviluppare strategie di studio adatte al particolare stile di apprendimento o il momento migliore per imparare ad usare in modo più efficace vari strumenti compensativi.

Infine potrebbe essere il caso di lavorare in maniera più sostenuta con uno specialista, come lo psicologo o il logopedista, per potenziare l’area più coinvolta. Per più informazioni si può consultare il sito: https://www.dsaok.it

Come fare i compiti durante le vacanze estive

Altri aspetti controversi sono la quantità di attività assegnate e il tipo di compiti. Anche in  questo caso sarà l’obiettivo che si vuole raggiungere ad essere determinante, anche se l’equilibrio è sempre molto importante. Sarà chiaramente più vantaggioso ripartire i compiti nel corso di tutte le vacanze, stabilendo un po’ di lavoro tutti i giorni, piuttosto che farli tutti  i primi giorni di vacanza, per togliersi il pensiero, o gli ultimi giorni prima del rientro in classe. La vera sfida è avere la fermezza di rispettare il programma fatto. Non è sempre facile, ma con un programma che tiene conto del ritmo e delle altre attività, insieme alla collaborazione di tutti, si potrà rendere questo momento più semplice da rispettare.

Le vacanze un momento per ricrearsi e rigenerarsi

In conclusione, dopo un anno scolastico pieno e intenso di varie attività e in particolare quest’anno 2020 anche pieno di pensieri e preoccupazioni, le vacanze sono il toccasana per rigenerarsi e ricrearsi.

Rigenerare significa rendere di nuovo efficiente, quindi è essenziale rendere le vacanze ristoratrici e occasioni per godere del tempo libero e della compagnia dei propri familiari e al tempo stesso svolgere i compiti in maniera profittevole per essere in grado di affrontare il prossimo anno scolastico in modo positivo e sereno.