Tra le forme musicali più cariche di pathos, spiritualità e forza espressiva, il gospel occupa un posto di rilievo assoluto. Nato come canto di speranza, ribellione e fede, oggi è diventato anche un potente strumento di condivisione, un linguaggio universale che unisce generazioni, culture e tradizioni. Quello che mi interessa oggi e provare a fornire qualche cenno sull’origine e l’evoluzione dei cori gospel, e perché oggi sono così amati.

Le radici del gospel: tra schiavitù e spiritualità

Il canto gospel affonda le sue radici nel profondo Sud degli Stati Uniti, tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo. In quel contesto di oppressione e segregazione, gli schiavi afroamericani iniziarono a comporre canti spirituali (n.d.r. noti come Negro Spirituals) per esprimere fede, resistenza e speranza. Questi canti si ispiravano ai testi biblici e venivano tramandati oralmente, con una forte componente ritmica, elemento chiave che ancora oggi caratterizza il gospel.

Ovviamente senza la religione battista il gospel non sarebbe quello che conosciamo ora; le comunità afroamericane avevano come unica occasione per fare gruppo gli incontro settimanali delle chiese battiste.

La trasformazione in vero e proprio gospel avvenne agli inizi del XX secolo, con l’influenza della musica blues e del jazz. Il padre del gospel moderno è considerato Thomas A. Dorsey, compositore afroamericano che fuse il linguaggio liturgico con la struttura musicale del blues, creando un genere nuovo, vibrante, profondamente spirituale e di grande impatto emotivo.

L’evoluzione del gospel nel Novecento

Nel corso del Novecento, il gospel ha attraversato numerose evoluzioni stilistiche. Dalle prime forme corali eseguite nelle chiese battiste, si è passati a formazioni più ampie, spesso accompagnate da pianoforte, batteria e organo Hammond. Da lì in poi i gospel choir hanno iniziato a esibirsi in grandi teatri e palcoscenici, contribuendo alla diffusione globale del genere.

Tra le voci più iconiche del gospel si ricordano Mahalia Jackson, conosciuta come la “regina del gospel”, e Sister Rosetta Tharpe, pioniera del gospel elettrico e considerata una delle madri del rock ‘n’ roll.

Il gospel in Europa e in Italia

Se negli Stati Uniti il gospel è un fenomeno culturale radicato, in Europa è diventato popolare soprattutto a partire dagli anni ’80. In Italia, i primi cori gospel si sono formati negli anni ’90, in parte grazie all’influenza di tour internazionali e workshop condotti da artisti afroamericani. Oggi sono numerose le formazioni corali che propongono repertori gospel tradizionali e contemporanei, spesso integrando elementi di pop, soul e R&B.

Anche se in parte lontano dalla nostra cultura musicale, il gospel in Italia ha avuto grande successo; la causa è lega alla sua capacità di emozionare e coinvolgere il pubblico e allo stesso tempo valorizzando il canto corale come esperienza collettiva. Festival, concerti natalizi e rassegne dedicate testimoniano il crescente interesse per questo genere, anche in ambito professionale.

Cori gospel in Italia: dove ascoltarli e come farne parte

In molte città italiane è possibile assistere a concerti gospel di alto livello o unirsi a un coro per vivere in prima persona questa esperienza coinvolgente. Un punto di riferimento per chi desidera avvicinarsi a questo mondo è il portale christmasgospel.it, specializzato nell’organizzazione di eventi e concerti con cori gospel in tutta Italia, con una particolare attenzione al periodo natalizio.

Il sito propone due diverse formazioni corali, una americana e l’altra tutta “made in Italy”, con solisti e musicisti professionisti, per portare la magia del gospel ovunque: nelle piazze, nei teatri, nelle chiese e persino negli eventi aziendali. È una risorsa utile sia per gli appassionati che vogliono assistere a performance emozionanti, sia per chi cerca un coro gospel per rendere speciale un’occasione importante.

Perché il gospel emoziona ancora oggi

Il gospel non è solo un genere musicale: è un’esperienza di comunione, una forma di espressione profonda che mette in connessione chi canta e chi ascolta. Il suo potere trascende la lingua, l’etnia e la religione, toccando corde emotive universali.

Nel contesto corale, cantare gospel significa imparare ad ascoltare l’altro, armonizzare, lasciarsi guidare dalla voce interiore e collettiva. È anche un’occasione per formarsi musicalmente e vivere l’arte del canto con una partecipazione autentica e vibrante.